Edward Telfair
Edward Telfair | |
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19º Governatore della Georgia | |
Durata mandato | 9 gennaio 1786 – 9 gennaio 1787 |
Predecessore | Samuel Elbert |
Successore | George Mathews |
Durata mandato | 11 novembre 1789 – 7 novembre 1793 |
Predecessore | George Walton |
Successore | George Mathews |
Dati generali | |
Partito politico | Democratico-Repubblicano |
Professione | Commerciante |
Firma |
Edward Telfair (Kirkcudbright, 1735 – Savannah, 17 settembre 1807) è stato un politico statunitense di origine scozzese.
Fu per due volte governatore della Georgia, e fu uno dei principali politici georgiani del XVIII secolo.[1][2]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Arrivo in America
[modifica | modifica wikitesto]Nato nel 1735 in Scozia da una ricca famiglia di proprietari terrieri, divenne molto presto commerciante di successo.[3] Nel 1758, in cerca di migliori affari, decise di emigrare nelle Tredici Colonie assieme al fratello William, prima in Virginia,[2] poi in Carolina del Nord e infine, nel 1766, in Georgia.[1][3]
In pochi anni divenne uno degli uomini più ricchi della Georgia, comprando numerose piantagioni e schiavi. Nel 1774 si sposò con Sarah Gibbons, dalla quale ebbe sette figli (tra i quali il politico Thomas Telfair e la benefattrice Mary Telfair).[1][2]
La guerra d'indipendenza
[modifica | modifica wikitesto]Telfair si interessò presto degli affari di Stato, e dal 1768 fu stabilmente membro dell'Assemblea georgiana. Allo scoppio della rivoluzione americana si schierò con i ribelli ed entrò a far parte dei Sons of Liberty locali. Nel maggio 1775, quando si diffuse la notizia della sconfitta inglese a Lexington e Concord, rubò assieme al suocero William Gibbons e ad altri 600 libbre di polvere da sparo dai magazzini di Savannah da impiegare nella causa indipendentista.[1]
Dal 1778 al 1783 fu membro del congresso continentale, e come tale firmò gli Articoli della Confederazione[2][3] e venne dichiarato traditore dagli inglesi.[1]
Governatore della Georgia
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1786 venne eletto governatore della Georgia per un anno.[1][2][3] Durante il suo primo mandato si occupò di riordinare le finanze statali, lasciate disastrate dalla guerra, e decretò lo spostamento della capitale dello Stato da Savannah alla più sicura Augusta. Dovette inoltre occuparsi delle minacce esterne, guerreggiando con i Creek e istituendo una commissione per definire il confine esatto con la Carolina del Sud.[1]
Nel 1787 fu tra coloro che approvò la nuova costituzione degli Stati Uniti (anche se, come anti-federalista, era contrario alle ingerenze del governo statunitense negli affari statali).[1] Nel 1789 venne eletto governatore per la seconda volta,[2][3] ospitando di lì a poco il presidente George Washington durante la sua visita negli Stati del Sud. Rieletto nel 1791,[2] durante il suo secondo mandato da governatore affrontò nuovamente i Creek e fu coinvolto nelle lotte tra federalisti e anti-federalisti, divenendo esponente di spicco dei democratico-repubblicani.[1]
Morte ed eredità
[modifica | modifica wikitesto]Dopo la fine del suo secondo mandato si ritirò dalla politica, morendo nel 1807.[1][2][3] Poco dopo, per onorarlo, gli venne intitolata la contea di Telfair.[1]
La maggior parte dei suoi beni, dopo le morti premature e ravvicinate dei figli maschi, andò in eredità alla figlia Mary, che trasformò la casa di famiglia prima in un'accademia e infine, per decreto testamentario, in un museo. I Musei Telfair sono ancora oggi il più grande complesso museale d'arte della Georgia, contenente più di 4500 dipinti, sculture e manufatti.[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Edward Telfair
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Opere di Edward Telfair, su Open Library, Internet Archive.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 45848541 · ISNI (EN) 0000 0000 3130 1691 · LCCN (EN) n88077568 · GND (DE) 1192778359 |
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